
Siccome certe giornate si incasinano sul nascere, per ovviare al
problema mi sono rifatto il giradischi, roba forte, roba che ha più o
meno la mia età. Così la mattina prima di andare a lavarmi i denti ci
passo un attimo davanti e sniffo l'odore del legno del mobiletto in
abete, e quello del vinile, perchè mi intasino di gioia le vie respiratorie e mi
rispediscano ai tempi in cui tutto era molto easy. La ficata dei vinili è
che ogni volta sono come sottili promesse, sanno di buono, di novità,
e regalano una certa prospettiva. Pregustando il momento in cui potrò alzare
selvaggiamente il volume con qualche titolo ignorante al punto giusto,
ho scelto per una polverosa e raffinata inaugurazione il caro vecchio
Wilson. Finalmente si può tornare ad ascoltare musica come Cristo
comanda!