martedì 30 settembre 2014

Io so tutto


Grazie a un discreto talento, ma soprattutto grazie alla passione e alla dedizione per il mio ruolo, me la sono sempre cavata benino nel calcio. Dopo 30 anni di attività agonistica ho attaccato i guanti al chiodo per sopraggiunti cronici acciacchi e vari inghippi mentali. A dirla tutta mi ero anche rotto i coglioni di fare lavatrici e passare le ore a spalmarmi l'arnica sugli ematomi, o ascoltare le arringhe esagerate dei presidenti di società che volevano il massimo col moiimo sforzo. Cmq, nonostante questo non son mai stato uno di quelli che sparano sentenze su tecnicismi, tatticismi e schieramenti perchè per quanto fossi dentro fino al collo nelle questioni calcistiche, mi sono sempre reso conto e con cognizione di causa che il calcio professionistico è un altro pianeta, direi un altro universo. E' per questo motivo che sopporto veramente poco i calciofili convinti, quelli che al bar, in ufficio, al cesso, a casa, al telefono, sui siti, ovunque e spesso col senno di poi, passano le ore a sparare sentenze, a raccontarsi quanti peli nel culo ha Totti, a dire cosa avrebbero fatto al posto dell'allenatore Tizio o Caio, o addirittura quanti milioni avrebbero dovuto spendere il presidente Sempronio e Gigetto per acquistare Pico e Pallo invece che Cip e Ciop. E' un altro pianeta signori!!!! E' pretendere di dire al chirurgo da dove cominciare l'operazione. Mettetevi il cuore in pace, specie se avete visto si e no la seconda categoria o i tornei aziendali, soprattutto se non avete mai dato un calcio a un pallone. Compratevi FIFA 2020 non so...trastullatevi col fantacalcio...ma ogni tanto cambiate discorso vi prego...ci sono tante cose interessanti di cui parlare.


 

Aridità e altre patologie irrisolvibili


Dalle mie parti una donna ha subito delle violenze gravi nel giardino di casa sua ad opera di un marocchino che poi è stato preso. Giù fiumi di dichiarazioni agghiaccianti sui social da parte dei miei concittadini indignati, convinti della necessità di cacciare i marocchini, tutti, dal NOSTRO paese. Ovviamente nel calderone delle offese sono finiti tutti gli immigrati e coloro che hanno un colore un pò meno sbiadito del nostro, ai quali hanno augurato morte certa, torture, discioglimento nell'acido, un soggiorno in qualche campo di concentramento e, ho letto, anche un tuffo nelle foibe carsiche. E siccome io comincio a essere fortemente intollerante ai pressapochismi e all'ignoranza, in particolare quando confluiscono in un cieco atteggiamento razzista e di disprezzo privo di qualsivoglia logica dialettica, ho pensato di dire la mia, stupidamente e in totale controtendenza, sottolineando due cosette che mi sono state definite "intellettualismo spiccio", pur intuendo che buttare semini in un terreno arido non sarebbe servito a un beneamato cazzo. Il risultato è che sono stato ricoperto di insulti e nefandezze. Allora...ometti poveri di spirito e di coscienza, quello che chiamate intellettualismo è semplicemente una strada priva di scorciatoie che non siete in grado di percorrere perchè non ne avete la possibilità; siete miopi nello spirito e non c'è salvezza! Detto questo, a parte che il ricordo di certi drammi storici non va sporcato con questa scioltezza, a parte che anche i bambini sanno che non si può fare di tutta l'erba un fascio, io dico: un uomo che fa del male va punito perchè è un uomo che fa del male, non perchè è un marocchino che sbaglia, o un mussulmano che sbaglia, o un nero che sbaglia. Ovunque accada, chiunque ne sia l'arteficie, anche una testa di cazzo di italiano che fa del male, va punito. La seconda ovvietà è che se abitate questo paese non è perchè ve lo siete forgiati con le vostre manine, che dite a tutti con atteggiamento medievale "a casa vostraaa"; semplicemente per una serie di concause vi siete nati, ma non è vostro, è della storia, è di chi lo rispetta, come tanti immigrati che vi lavorano dignitosamente. Il pianeta stesso non è vostro, che se lo guardate da lontano è una palla piena di gente che sa fare del bene, e una minoranza che fa del male, ne fa parecchio ma una minoranza. Guardatela nella foto sta palla e ditemi se li vedete i confini, provateci...no, è solo una sfera su cui abbiamo tutti il diritto e privilegio di esistere. Tutti insieme, indistintamente. Ma spingendosi più in là ancora, io dico, come riuscite ad augurare la morte? Non vi spaventa quello che dite? Quello che siete? Non capiscono....non c'è possibilità di conciliazione. Continuano rispondendo nello stesso modo: loro arrivano e noi li paghiamo, non fanno un cazzo e noi paghiamo, commettono reati e noi li difendiamo... Ma chi? Loro chi? Sapete distinguere i buoni e i cattivi? Non sapete manco distinguere il bene dal male e la carta igienica dalle salviette pe ril naso! Chi sono questi invasori????E allora capisco che, essendo territori ideologici e linguistici non di mia competenza, posso solo fare un pò di sana potatura nelle amicizie e dirottare verso luoghi che sento miei.

venerdì 19 settembre 2014

Ultras

Stavo guardando le immagini dei pestaggi allo stadio...uno stewart con un giubbottino fluorescente messo lì come deterrente allo scavalcamento di una linea immaginaria sulle tribune, senza mezzi di difesa o intenti bellicosi, si è preso un cartone in faccia da un folle a petto nudo e adesso se ne sta in ortopedica con la mascella di sbieco. Nel frattempo volavano sedie e bottiglie come fosse la Rivoluzione Francese. E giù saccagnate a destra e a manca, e urla e sputi...Non posso che confermare il mio odio viscerale per gli ultras,  quei decerebrati che portano la violenza sugli spalti e diffondono ideali di violenza anche fuori dagli spalti, come se non avessero alternative esistenziali. Di fatto non ne hanno. E mi dico: non puoi essere semplicemente un tifoso? Se io anche fossi un sostenitore sfegatato di una squadra di calcio avrei piacere mi definissero come un tifoso, semplicemente un tifoso. Ciao...sono un tifoso e mi godo la partita e mi dispiace se la mia squadra del cuore perde. Nella peggiore delle ipotesi potrebbe sfuggirmi un vaffanculo, o potrei litigare con la moglie perchè quel giorno preferisco andare a vedere il derby piuttosto che fare una passeggiata sotto casa. Potrei anche spendere 200 euro per una cazzo di bandiera. Non so. Ma sarei un semplice tifoso. La definizione di ultrà però parla di qualcosa di diverso, e suggerisce un fanatismo di base, un estremismo sostanziale, con il requisito implicito di appartenenza a un gruppo in cui identificarsi. Non esiste di fatto un ultrà senza il suo gruppo. Etimologicamente ultra' viene da una vecchia parola francese che vuol dire "ultra realista", risalente ai tempi della Seconda Restaurazione. Originariamente quindi ha una valenza politica, e fa riferimento a una fascia ben precisa di esponenti di estrema destra che si son dati da fare per ribaltare un pò di strade per due decenni. Quello spirito non si è certo persa per strada, si è solo trasformato in qualcosa di diverso, e poi via via trasferito nel tempo in altri ambiti, tra i quali quello sportivo. Ora, senza entrare in politicismi, che poi mi stanno sui maroni sia a destra che a sinistra che in centro...poichè i politicismi sono solo una manifestazione più o meno contestualizzata di un disagio più profondo...voglio solo dire: ste scimmie mosse dal bisogno di confondersi alla massa per fare casino mi stanno davvero sui coglioni. Lo dico da ex calciatore. Lo dico da musicista. Da cuoco. Da impiegato. Da persona ics. "E da quello che sarò. E sento dire: "Era un bravo ragazzo". Sìììì, solo si è trovato erroneamente in mezzo al parapiglia con una sciarpa in faccia. Ma per piacere. Anime perse. Una volta in Honduras durante una partita i tifosi iniziarono a tirare fuori dei martelli coi quali rompevano gli angoli dei muri per tirarseli addosso. La polizia lasciò tutti dentro, li fece massacrare tra loro, e manganellò chiunque uscisse. Soluzione ideale pure qui?
 



mercoledì 17 settembre 2014

Incontri


Ogni tanto incrocio lo sguardo di qualche anziano per la strada, e mi sembra di scorgerci la pellicola della vita negli occhi. Magari se ne sta lì alla fermata dell'autobus, con sotto la pelle e tra le dita la ricchezza di chi ha visto e respirato e compreso sfumature che non mi è dato sapere, come accartocciato sulle proprie disillusioni, e ricordi a palate nelle tasche di velluto, anche belli, e segreti, tanti...lì ad aspettare un mezzo che lo porterà solo qualche fermata più lontano dall'origine del suo sentire, a cui alla fine farà ritorno, come sempre. Ma con una dignità che mi imbarazza, e vibrazioni che soffocano ogni mio stupido eco di ribellione e pseudo sapienza. E finalmente capisco.

venerdì 5 settembre 2014

Sedimenti

Qualche volta mi incazzo. Anche senza fare troppo rumore. Che poi ci metto un bel pò per sbollire. E mi dico: "Alan, non essere orgoglioso, è una cosa stupida l'orgoglio"...Ma poi mi rendo conto che non centra l'orgoglio, quella è una ferita permalosa dell'ego, un eccesso, un'altra cosa. E' piuttosto una faccenda di dignità, rispetto di sè, fastidioso sedimento depositato tra le pieghe della dignità. Che poi magari spero di sbollire quanto prima, perchè non mi piace il contrasto tra ciò che visceralmente, istintivamente, desidero e il silenzio plumbeo che lo ha avvolto. Ma una distanza emotiva non è colmabile con un salto a piè pari, non sempre. Devi grattarlo via quel sedimento. Con appositi strumenti.