venerdì 27 giugno 2014

A un volo da qui

In India ho visto una faccia della povertà che non conoscevo, qualcosa che assomiglia più alla semplicità che alla carenza di mezzi...ogni angolo di strada suggerisce un sottile ribaltamento delle cause e degli effetti...ogni scorcio irradia sottili pulsazioni, come il riflesso di una energia non convenzionale che tutto avvolge e tutto colora... La vita si esplica vivacemente sulla scia di una filosofia che permette alla gente di vivere con dignità anche nella consapevolezza di "non potere molto", perchè vi è associata la convinzione di "avere abbastanza"... In questo viaggio multidimensionale in me si è rafforzata l'idea che nel nostro sistema di vita, fatto di tutto e di niente, regna l'assurdo...perchè è un sistema governato da perversi meccanismi messi a punto da perversi cervelli con lo scopo perverso di divorare le menti. Una mente divorata dall'interno non può reagire, non può contestualizzare. Non può facilmente cambiare prospettiva. E ci perdiamo in un sacco di stronzate ogni giorno, rinunciando a conoscerci veramente l'un l'altro...a compenetrarci in senso più spirituale, autentico... ripetiamo meccanicamente gesti che hanno poco a che fare con la condivisione dei valori, con la ricerca di un equilibrio, con la crescita personale, con il progredire e più in generale acquisire una certa ricchezza. Abbiamo come l'urgenza di prendere delle scorciatoie ovunque si vada. Bisogna arrivare prima! Non importa dove, ma prima... L'inevitabile effetto collaterale di questo prezioso viaggio per me è stato comprendere che al di là delle apparenze in questa mia vita sono un perfetto esempio di uomo fuori fase. E' solo la breve umile istintiva descrizione di una sensazione ma quanto basta per farmi venire la voglia di mandare tutti a fanculo partendo da me. E poi succede che non cambia nulla, rimangono delle foto, nel tempo, nel cassetto, e una scia...

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