Leggendo in rete del massacro alla scuola Pakistana, in cui oltre 130 bambini
sono stati rincorsi tra i banchi e uccisi con ferocia da attentatori
talebani, sono incappato in questa immagine terrificante che mi ha
riempito di sgomento e dolore. Non rabbia, solo un dolore paralizzante
difronte a qualcosa che non riesco a concepire, che mi immobilizza
dentro per l'assurdità. Il solo immaginare mi spacca in due. Non esiste
punizione adeguata per soggetti del genere. Rincorrere dei bambini tra i banchi della scuola. E poi fare quello che ci si è prefissati di fare. Non un impeto, non un raptus, ma lucida determinazione. Guardo mia figlia che ha un
anno e mezzo mentre mi si appoggia alle ginocchia per cercare riparo in un mondo in cui non ha scelto di venire, e
le sue manine curiose, e la pelle morbida, e i sui piedini piccoli, e le
scarpette pulite che li contengono. E poi guardo questa immagine. E non
riesco a capire nè accettare. Mi fa solo un male cane. Mi si sgretola l'animo. venerdì 19 dicembre 2014
Delle assurdità
Leggendo in rete del massacro alla scuola Pakistana, in cui oltre 130 bambini
sono stati rincorsi tra i banchi e uccisi con ferocia da attentatori
talebani, sono incappato in questa immagine terrificante che mi ha
riempito di sgomento e dolore. Non rabbia, solo un dolore paralizzante
difronte a qualcosa che non riesco a concepire, che mi immobilizza
dentro per l'assurdità. Il solo immaginare mi spacca in due. Non esiste
punizione adeguata per soggetti del genere. Rincorrere dei bambini tra i banchi della scuola. E poi fare quello che ci si è prefissati di fare. Non un impeto, non un raptus, ma lucida determinazione. Guardo mia figlia che ha un
anno e mezzo mentre mi si appoggia alle ginocchia per cercare riparo in un mondo in cui non ha scelto di venire, e
le sue manine curiose, e la pelle morbida, e i sui piedini piccoli, e le
scarpette pulite che li contengono. E poi guardo questa immagine. E non
riesco a capire nè accettare. Mi fa solo un male cane. Mi si sgretola l'animo.
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