lunedì 21 luglio 2014

IO chi?

Fare arrivare agli altri la propria sostanza pare sia una faccenda parecchio complessa. A questo penso mentre ciucciacchio un ghiacciolo al lampone coi piedi infilati nella sabbia umida e osservo due che bisticciano animatamente sotto l'ombrellone. Dopo qualche decennio di convulso poliglottismo e tentativi più o meno infruttuosi sperimentati qua e là attraverso intrecci non sempre gratificanti, ho dedotto che l'essenza di sè è fondamentalmente una realtà inesprimibile destinata a restare integra solo se lasciata accoccolata in un fragile e salvifico silenzio. Per lo più. Perchè è da quando ho scoperto di essere un individuo che questa cosa che io chiamo il mio IO, e che ho cercato di trasmettere a destra e a manca, alla fine è sempre stata una cosa per me, una cosa per l'uno e una cosa per l'altro. Contemporaneamente. Ora vi dico cosa sono IO: sono un insieme fluttuante attorno a un nucleo indissolubile con l'insegna di un ghiacciolo al lampone che sgocciola sulle ginocchia e si cementa alla crema solare. E qualcosa d'altro. Il resto è scollamento. Attribuzione di forma. Una forma più o meno conveniente, e più o meno condivisibile, e più o meno commestibile all'interno del teatro esistenziale...E Intorno tutto un mondo di pirotecniche proiezioni.


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