lunedì 16 novembre 2015

Il crimine è dietro l'angolo

Lo scorso weekend io e alcuni amici ci stiamo facendo un giretto nella ridente località di Porto Piccolo, una specie di Porto Cervo artificiale ed altrettanto inutile, ma parecchio ben fatta, costruita alle porte di Trieste per attirare cacacazzi da ogni direzione. Però c'è una bellissima spiaggia. Ho al guinzaglio il ferocissimo cane del mio amico Diego, alto un barattolo di Sprite e con la faccia da guerriero. Il cane intendo. A un certo punto alla bestiola scappano i bisogni e così sgancia un muffin ai piedi di un muretto in pregiata pietra carsica. Mentre cerco il necessario per raccoglierlo, a un metro da noi, con i Rayban, la pistola, le gambe divaricate drittissime e le mani sui fianchi, si piazza lo sceriffo di Porto Piccolo. Ha i denti scintillanti come quelli de Steve McQueen. Senza cavallo. Insomma puliamo, come è logico che sia, e appena infilata la flautolenza nel sacchetto, lo sceriffo torna in posizione rilassata, come alla fine di un duello, e con l'aria soddisfatta di chi è impegnato con successo nel mantenimento dell'ordine mondiale, ci fa: "buongiorno a voi", e riprende la via. Probabilmente è andato a fermare qualche altro pericoloso criminale. Ma quello che mi disturba esageratamente è: perché buongiorno "a voi"? 

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Si ma con la presunzione di uno che risponde a un saluto che non gli è stato fatto. O forse il cane si...e non me ne sono accorto :/

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