lunedì 11 aprile 2016

Oblio autoconservativo


L'amore per la vita nasce anche dal dolore. Come quello causato dall'immagine assurda del corpo di un bimbo disteso tra i sassi e martoriato dalla barbarie della guerra. Guardo mia figlia, della stessa età, mentre mangia le fragole in ginocchio su una sedia per grandi, coi capelli puliti e le mani piccole. Non so se mi sento piu fortunato o se avverto maggiormente il peso delle mie responsabilità, però mi sento pieno di amore, e vorrei rassicurarla e stringerla forte e augurarle tutto il bene possibile. Ma sta mangiando le fragole e non la voglio disturbare adesso. Invece andrò a lavorare come sempre e probabilmente mi incazzero' per le solite puttanate. Come tutti...con quell' immagine indistinta parcheggiata nel retro cranio, destinata via via a svanire nel tran tran quotidiano. E' che, più che ricordare a loro, sta a noi non dimenticare cosa è importante.

Sogni di gloria

Adesso l'erba c'è, noi che la sognavamo ma sotto i tacchetti avevamo solo terriccio e sassi. E ce n'è tanta che il campo non si vede piu. Ma la mia prima porta a 11 è ancora qui, ben visibile. Le mie prime borsiti ai fianchi sono qui. I primi voli a fil di palo, e gli errori madornali. Le ginocchiere rotte e i guanti da due soldi, come quelli con cui i bisnonni rastrellano i pollai. Il sogno di diventare un campione, poi sfaldatosi come le maglie di questa stessa rete. Il numero 1 sulla schiena cucito a toppa dalla mamma. Le urla dei genitori galvanizzati. I rinvii dal fondo che non arrivavano manco a metà campo. E' tutto qui. Pero' che bello è stato.